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Le creazioni Oreria nascono da una ricerca che ha come punti fermi una particolare attenzione nella scelta delle pietre - selezionate non per la rispondenza ai canoni ma secondo un criterio artistico/scientifico (cristalli a volte così sofisticatamente impuri da sembrare curiosità da gabinetto delle meraviglie) - e l'utilizzo di supporti alternativi ai metalli nobili come il corno e l'ebano, vero e proprio marchio di fabbrica del loro lavoro, indagato e declinato nel tempo in tutte le sue possibilità. L'ebano, un legno scuro e compatto, quasi nero, dal quale splendono prismi irregolari, gemme bizzarre incorniciate dall'oro, abitate da inclusioni multiformi e multicolori che creano arabeschi leggeri, in sospensione, come se fossero state volontariamente immerse nel minerale.
Le citazioni formali spaziano dal neolitico al dada, dall'arte orafa etrusca a quella delle popolazioni nomadi delle steppe eurasiatiche, dalle culture precolombiane alle suggestioni orientali, di quell'oriente vicino, africano, degli europei dell'art nouveau e del cubismo, in un continuum storico teso a creare gioielli di grande impatto visivo ed eleganza.
Il rigore progettuale si adatta alle anomalie dei tagli, le leggere asimmetrie che ne conseguono danno vita ad un nuovo equilibrio estetico, un compromesso tra disegno e natura, tra teoria e possibilità, una sorta di primitivismo dotto e consapevole che affascina e stupisce.
Oreria creations are the result of research that has as its target a particular attention to the choice of stones - selected ones - and not as an answer to common standards but following those of an artistic/scientific criteria (crystals that are sometimes so sophisticatedly impure to seem a curiosity of the wonders of the world), the use of different supports such as horn and ebony as an alternative to precious metals, the real and proper mark of their creations, investigations and deviations of all the possibilities. Ebony, a dark, almost black, compact wood from which irregular prisms shine forth, bizarre gems framed in gold are inhabited by multiform and multi-coloured inclusions creating light and flying arabesques, as if they had plunged willingly into the mineral.  
Formal references range from Neolithic to Dada, from the art of the Etruscan goldsmith to that of the Nomad peoples from the Euro-Asian Steppe, from Pre-Colombian cultures to Oriental and Near-Eastern influences, to Africa, to Art Nouveau and Cubism in Europe all joining together into time continuum in order to create jewellery of great visual and elegant impact.
The rigor of the projects are adapted to the different shapes in the cut of the stones, their slightly asymmetrical shapes giving life and new aesthetic equilibrium, a compromise between design and Nature, between theory and possibility a kind of skilled and knowledgeable primitivism that fascinates and astonishes.
 
 
 
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